Il Pagliaccio di Pieve Pagliaccia

L'Intermet Appreciation Society ha deciso di supportare senza "se" e senza "ma" il candidato a sindaco di Frascati Elia Loddo. Crediamo sia l'uomo giusto per il rilancio del Popolo del Tuscolo ed è per questo che abbiamo deciso di mettere la faccia in prima persona in una campagna elettorale lunga e difficile. Come il recente successo di Pisapia dimostra, l'Intermet può essere decisivo, è per questo che vogliamo dire la nostra in favore di un candidato che ha da sempre fatto della rete una priorità del suo programma politico e che se eletto porterebbe l'Intermet a rinnovata gloria. Ma chi è costui? Ecco, per chi non lo conoscesse, il profilo di Elia Loddo, candidato sindaco di Frascati.

Elia Loddo, detto "il pagliaccio di Pieve Pagliaccia" per quel suo sguardo triste ma capace di infondere gioia, nasce a metà degli anni '80 nell'entroterra umbro. Il mistero sul luogo esatto della sua nascita è fitto, alcuni dicono Bosco, altri Piccione, molti ancora sostengono sia Ponte Valleceppi. Elia, che è uomo pragmatico, non ama perdersi in chiacchere e taglia corto: "sono un uomo di mondo, non ho radici. Io sono di dove voi volete ch'io sia. Con il cuore però, torno sempre a Pieve Pagliaccia".
Da bambino scorrazza spensierato nelle campagne ed è qui che il suo amore per la natura cresce, ben presto emergono in lui strabilianti doti di arrampicatore (sociale) tanto che a soli sei anni vince il campionato umbro di "arrampicata della quercia a mani nude" nella categoria under 18. Elia si fa un nome e la sua notorietà comincia a crescere nei borghi adiacenti a Pieve Pagliaccia. Ma Elia è un predestinato, vuole di più, vuole la fama e le luci della grande ribalta, la campagna diventa presto stretta, la città chiama. A dieci anni trionfa alla quinta edizione del "rodeo del cinghiale" cavalcando nudo e senza sella un cinghialetto selvatico, una dimostrazione di spavalderia senza pari che gli vale l'attestato di Cavaliere Bagonghi del Regno d'Umbria.
Quando sembra ormai essere il signore delle campagne, Elia sorprende tutti e muove i suoi passi verso la città. A Perugia frequenta il salotto di Patrick Lumumba dove ha modo di conoscere personalità di spicco del panorama culturale umbro ed entrare alla corte di Orazio Antinori, Ariodante Fabbretti e Malatesta il Baglioni. Impara la scrittura e compone i primi sonetti "ci ho un buco nella scarpa" e "ciao Lumumba", è subito un grande successo, il direttore del Gazzettino della Pieve lo nota e decide di affidargli la rubrica letteraria.
La sua fama aumenta ed Elia capisce che è il momento di dare l'esempio ed elevarsi a paladino degli antichi valori, decide di combattere la corruzione morale che attanaglia l'Italia entrando in politica. Fonda dapprima il partito Occhiali in Libertà che ottiene il 3% alle regionali, poi nell'intenzione di allargare il bacino elettorale cerca alleanze per un progetto politico di più ampio respiro che faccia dei giovani e l'Intermet il proprio punto di forza. Nasce così Giovane Pieve, partito di cui è tuttora segretario.
Il suo potere però lo rende scomodo e per stroncarne la carriera gli avversari mettono in giro la voce che Elia sia gay, lo chiamano "femminiello" e "frustone". Lui non si scompone e risponde a modo suo, intraprendendo un cammino spirituale di molti mesi che lo porta ad una completa "revirgination". La sua dedizione è tale da mettere a tacere le malevoci e guadagnarli la simpatia dell'elettorato cattolico fino a quel momento scettico.
Oggi Elia si candida a sindaco di Frascati, sua attuale residenza, per costruire dal basso un movimento di rinascita nazionale. L'Intermet crede nel progetto e decide di sposarlo incondizionatamente. Siamo convinti che un uomo che si è fatto da solo sappia l'affar suo e sia in grado di valorizzare l'Intermet nel Tuscolo e nel mondo.
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